Quattro conti in tasca ai professionisti Web. Perchè un sito internet non può costare 200 euro.

Girovagando per la rete spesso si è invogliati ad approfittare di quelle invitanti offerte in cui pubblicizzano la realizzazione di siti web a cifre molto economiche che si aggirano sui 200/300 euro o anche meno.

Ci sembrano prezzi privi di ogni giustificazione e privi di ogni fondamento logico quando la logica di base è quella di fare business e non di essere samaritani o kamikaze.

Prima di preventivare un prezzo ad un cliente dunque sarebbe opportuno e saggio chiedersi : quanto costa un’azienda che lavora nel web ?

Ecco in aiuto dunque uno spunto rielaborato, preso in prestito dal forum di Giorgio Taverniti, in cui si fanno “i conti in tasca” alle aziende che lavorano in campo multimediale/web.

Un’analisi rapida ma non banale sui costi che deve sostenere un’azienda da cui estrapolare criteri validi da considerare nello stilare un preventivo e nell’applicare un tariffario servizi.

Esso si riferisce naturalmente a chi lavora nel settore per professione e non per diletto o passatempo o per arrotondare altre entrate.
La situazione va analizzata con oggettività partendo da alcuni presupposti fondamentali che ogni azienda dovrebbe tenere in considerazione a prescindere dalla professione svolta.
Prima di tutto bisognerebbe ragionare pressapoco in questo modo: se la mia azienda (Web Agency) dovesse pagare una persona (perchè io non ho tempo oppure perché ho fondato l’azienda ma non ho le capacità tecniche), quanto mi costerebbe questa persona?
Lo vediamo subito (prima costo annuale, poi diviso x ora):
  • Costo stipendio = 1200 al mese per 13 mesi (il minimo per una persona preparata)
  • Incidenza fiscale e contributi circa 60% = 720 euro al mese per 13 mensilità
  • Investimenti (computer, programmi, ecc…): 4000 euro da ammortizzare in 2 anni = 2000 euro ogni anno
In pratica il nostro collaboratore (O NOI STESSI) ci costerà circa 27000 euro x anno.
Si ho detto noi stessi perchè noi andremmo pagati come se fossimo dei dipendenti dell’azienda, anche se è nostra. L’utile aziendale è un’altra cosa.
Mediamente una persona costante che lavora cinque giorni alla settimana per otto ore va a lavorare circa 1700-1800 ore per anno (tolte ferie e permessi).
Quindi se dividiamo 27.000/1.800= 15 euro di COSTO orario. Naturalmente andrebbero considerati anche i periodi morti che potrebbero capitare, i permessi malattia,  maternità, ecc…
A questo punto l’azienda deve avere il suo margine e deve ricaricare i 15 euro per un coefficiente che andrà a coprire tutti i costi generali e a generare l’utile d’impresa che poi sarà tassato.
Precisiamo che RICARICO è diverso da MARGINE:
  • un ricarico del 40% significa un margine del 28,57%. Es. un costo di 100+40%=140. In questo caso il margine si ottiene dividendo il margine di 40/140(il prezzo di vendita)x100 = 28,57%
  • un ricarico del 50% significa un margine del 33,33%. Es. un costo di 100+50%=150. In questo caso il margine si ottiene dividendo il margine di 50/150(il prezzo di vendita)x100 = 33,33%
Un’azienda sana che si possa permettere INVESTIMENTI per attrezzature e FORMAZIONE per fornire un servizio professionale non dovrebbe scendere sotto il 30% di margine (NON DI RICARICO!) sul proprio CORE BUSINESS. I servizi accessori possono seguire logiche diverse.
Alla fine, per avere un margine orario del 33%, dobbiamo vendere l’ora ad almeno 22,50 euro.
Ovvio che se abbiamo dei costi aziendali + alti (es. ufficio, telefono, luce, segretaria) va considerato e il costo si alza!
A questo punto ognuno si può fare i propri conti, aggiungendo eventuali servizi aggiuntivi, considerando che esistono imprevisti, spese di malattia, spese da sostenere in ambito legale, il rischio di impresa, insolvenze, ecc…
Per qualsiasi azienda è PERICOLOSO non fare questi conti. La maggior parte delle aziende che chiude, non è per sfortuna, ma perché tralascia questi elementari conti.

Quanto costa un sito web ?

Purtroppo viviamo in un epoca in cui conosciamo il prezzo di tutto ma il valore di niente e magari spesso si ritiene normale pagare 150 euro all’idraulico per il lavoro di 20 minuti nel cambiare una guarnizione e lanciamo occhiatacce al webmaster che ci chiede 1000 euro per un sito web che comporta magari 2 settimane o più di lavoro.
Il cliente spesso e volentieri naviga nella più totale e genuina ignoranza su cosa sia un sito web e di come debba essere fatto per portare vantaggi alla propria attività e al proprio business.
Non basta dire “anch’io ho il mio website” per poter dormire sonni tranquilli e la certezza di aver dato quel valore aggiunto ai vostri affari.
Un sito fatto male, non usabile, non piacevole graficamente crea solo dei danni alla vostra immagine, in quanto chi non vi conosce, già dal sito si fa un’idea di voi e della vostra azienda.
L’abito non fa il monaco, ma fa buona impressione a prima vista.
Sul mercato ormai ci sono sedicenti Webmaster che offrono siti web a 100,  50 euro, cifre che ovviamente dovrebbe farvi seriamente riflettere su chi vi state affidando.
Considerando che dietro lo sviluppo di un sito web ci sono diverse fasi :
  • Colloquio col cliente e si ascoltano le sue esigenze le due idee (almeno un paio d’ore)
  • Brainstorming sui suoi competitor, analisi della concorrenza (mezza giornata)
  • Studio del colore (qualche ora solitamente)
  • Reperimento materiale (dal cliente o da servizi di photo stock)
  • Preparazione bozza grafica da discutere col cliente (almeno un paio di giorni)
  • Rivisitazione e adattamenti secondo le indicazioni del cliente (un altro giorno)
  • Ripresentazione della bozza grafica ed eventuali ulteriori modifiche fino a quando il cliente non l’accetta.
  • Conversione “slicing” della bozza grafica in XHTML+CSS.(un paio di giorni)
  • Revisione layout HTML e test cross browsing tramite Internet Explorer, Firefox, Opera, Chrome e Safari(un giorno)
  • Inserimento animazioni
  • Inserimento contenuti
  • Pubblicazione FTP
e ho portato l’esempio di un sito semplice (niente ecommerce e niente backend per l’amministratore, niente database, niente programmazione lato server PHP o ASP).
Se per fare un buon sito ci vuole almeno un paio di settimane come fanno questi signori a vendere siti internet a 50, 100, 200 euro ?
La risposta è semplice : vi danno una qualità a dir poco scadente. Nel caso vi diano ottima qualità siete pregati di invitare il vostro webmaster a contattarmi per proposte di collaborazione.
Spesso prima di prendere il primo che capita o il cugino, o l’amico del cugino della sorella del cognato che è bravo coi piccì è meglio vedere cosa offre il mercato farsi un giro sui siti delle agenzie o dei webdesigner freelance e osservare il loro portfolio, valutare se lo stile può essere di vostro gradimento, se i risultati sono soddisfacenti e solo allora approcciare al primo contatto con colui che può migliorare davvero la vostra attività o che può peggiorarvela ridicolizzandovi agli occhi dei vostri potenziali clienti con prodotti non idonei al vostro scopo.
Se dovete scegliere tra un sito fatto bene che costa 2000 euro o un sito da schifo da 300 euro, scegliete senza pensarci due volte quello fatto bene.
Se poi non avete un budget così “elevato” da investire, non fatelo per niente il sito.
Aspettate un anno magari, ma fate un investimento serio e non buttate via i soldi regalandovi al primo ragazzino “bravo coi piccì” che conoscete.
Meglio senza sito web che con un sito da schifo.