Finisce il controllo del governo Usa sui domini di Internet. Parte un piano di transizione.

Il governo degli Stati Uniti sta lasciando il controllo sul sistema degli indirizzi di internet con una mossa che suscita però anche domande sul futuro delle comunicazioni. La decisione dà il via a una transizione che riguarda l’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), l’ente non profit lanciato nel ormai lontano 1998 dal Dipartimento del Commercio Usa per governare il sistema che assegna gli indirizzi dei siti web e dirige il traffico su Internet. Ed è proprio questo dipartimento che spera di porre termine alla supervisione di Internet da parte di Icann al momento della scadenza del contratto prevista per il settembre del prossimo anno.

Con un annuncio ufficiale il dipartimento riconosce che ormai l’agenza è pronta per diventare un’organizzazione indipendente. L’agenzia presiede a diverse attività collegate a internet che finora sono state perseguite a nome del governo Usa anche da altre organizzazioni , prima tra tutte la Internet Assigned Numbers Authority (IANA) gestita da Icann. Si attende che all’imminente convegno di Singapore la nuova gestione di Icann sia accettata .

Ma perché il governo Usa sta cedendo quanto ancora possiede del diretto controllo su Internet? Icann presiede in qualche misura alle attività di background di Internet come il sistema dei nomi dei domini (DNS) e la modalità con cui i computer si collegano tra loro. Per raggiungere un’altra persona su Internet bisogna digitare un indirizzo sul computer . un nome o un numero. Questo indirizzo deve essere unico in modo che i computer possano trovarsi tra loro. Icann coordina questi identificatori unici in tutto il mondo. L’ente è costituito da entità con interessi internazionali e rappresentanti del governo . Ora il governo Usa ha deciso di conferire a Icann quanto era rimasto di propria competenza. Icann mantiene comunque il suo modello di direzione multistakeholder per ottenere “ sicurezza, stabilità, resilienza dei DNS di Internet”, andare incontro alle necessità di clienti e partner e mantenere aperta internet anche quando il contratto con l’agenzia National Telecommunications and Information Administration (NTIA) del dipartimento verrà a finire.

In questo momento la polemica infuria sul fatto che molti attribuiscono la decisione alle recenti rivelazioni sulle azioni di spionaggio tramite NSA, mentre ufficialmente NTIA dichiara che si tratta della parte conclusiva di un piano a lungo termine di privatizzazione del sistema DNS partito nel 1997.