Quali elementi di un sito e-commerce influenzano l’acquisto ?

Quali elementi di un sito e-commerce influenzano l’acquisto ?

Questa è la domanda cardine da porsi per la realizzazione di un sito e-commerce che converta il lead/utente in cliente. Secondo alcuni sondaggi il i primi 7 secondi sono fondamentali quindi è molto importante l’impatto visivo, la grafica e il design (lo afferma circa il 93% di un campione intervistato). Se consideriamo che il tempo totale per la conclusione di acquisto su un sito e-commerce è di 90 secondi circa bisogna investire sulla piattaforma non solo per la parte grafica ma anche sull’ottimizzazione infrastrutturale.

Vediamo un elenco di punti da seguire per convertire l’utente in cliente:

  1. Velocità del sito: se il caricamento della pagina web è superiore ai 3 secondi circa, il 57% degli utenti abbandonerà il sito e l’80% di questi non ci darà una seconda chance
  2. Design: se la pagina del prodotto non offre subito le informazioni ricercate a convincermi all’acquisto in 90 secondi abbandono il sito. Lo dichiara circa il 92,6%: “La parte visuale è la maggior strategia di vendita online”. Inoltre il 58% converte maggiormente se sono presenti più immagini, e 1 su 2 di questi è maggiormente spinto all’acquisto se c’è la presenza di un video di presentazione.
  3. Feedback: l’utente si fida molto della rete quindi la presenza di review e feedback aiutano la conversione (circa l’85%); il 67% dei consumatori legge almeno 6 recensioni prima di acquistare
  4. Abbandono: In media il 67% abbandona il carrello/sito e questo è dovuto molto spesso dalla mancanza di informazioni relative ai contatti, termini e condizioni poco chiare, flusso di registrazione per il checkout troppo lungo. Il target è composto maggiormente da uomini tra i 25 e 44 ed in entrambi i sessi per il 42% acquistano sia per tendenza che in maniera coscienziosa.
  5. Marketing: Newsletter e coupon sono in percentuale più apprezzati con call to action chiare

Infine sono molto importanti i metodi di pagamento e i costi di spedizione della merce. Infatti molto spesso la discriminante all’acquisto è proprio la spedizione gratuita. Quest’ultimo punto fa capire meglio come psicologicamente il consumatore sia vulnerabile sugli acquisti online; su uno stesso prodotto, A spedizione gratuita e B costo spedizione, con un prezzo che ha una differenza minima (se sommiamo il costo di spedizione in B rispetto ad A), il consumatore sarà più spronato ad acquistare un prodotto che non consideri la spesa di spedizione (“SPEDIZIONE GRATUITA”).

Conclusioni

Sviluppare un sito e-commerce richiede analisi sia infrastrutturali che di design, questo è molto importante perchè chi offre spunti su come realizzare un sito e-commerce è il consumatore finale e non il venditore; molto spesso si fa l’errore di fidarsi delle proprie esperienze (di vendita offline) senza tener conto dei consigli sopra esposti e dei consigli di consulenti e professionisti del settore.

Infografica

e-commerce-psicologia-consumatore

Creare un blog aziendale. Scegliere WordPress o Joomla ? Compariamoli.

Come ben saprete il fenomeno del blogghing è ormai diffusissimo. Ci sono centinaia di utenti in rete che ogni giorno decidono di aprire un blog e si trovano di fronte a dover scegliere una piattaforma CMS adatta alle loro esigenze. WordPress o Joomla! Quale scegliere? Quali sono i vantaggi o gli svantaggi???

In questo articolo ne parleremo insieme per cercare di capire cosa conviene usare.

Per quanto mi riguarda ho provato entrambe le soluzioni e devo dire che mi sono piaciute molto.

Cercherò quindi di farvi capire in cosa differiscono.

Prima però vediamo di chiarire cos’è un CMS. Come dice Wikipedia:

Un Content Management System, in acronimo CMS, (in italianosistema di gestione dei contenuti), è uno strumento software, installato su un server web, il cui compito è facilitare la gestione dei contenuti disiti web, svincolando il webmaster da conoscenze tecniche specifiche di programmazione Web.

In poche parole si tratta di uno strumento che permette a chiunque di creare il proprio sito senza dover essere un programmatore esperto di web-design!

Sia Joomla! che WordPress sono due CMS molto famosi e diffusi ma non sono neppure gli unici.

Ora che abbiamo chiarito cosa sono i CMS vediamo di scendere un po’ più nei dettagli e di introdurre con una breve descrizione le nostre due piattaforme.

Joomla

Joomla è una piattaforma molto completa che non si limita alla semplice creazione di blog ma permette di creare siti web a tutti gli effetti. Infatti, grazie al grandissimo numero di plugin di cui dispone, Joomla! da all’utente la possibilità di creare siti professionali di ogni genere, dalle vetrine ai siti aziendali. In poche parole, definire Joomla! una piattaforma di blogghing è parecchio riduttivo!

Il pannello di controllo risulta molto ben organizzato e con funzioni avanzate per la gestione di ogni singolo dettaglio. Permette l’installazione di nuovi templates (ne esistono tantissimi e per tutti i gusti), plugin e moduli. Sono proprio i moduli che costituiscono una delle caratteristiche principali di questo CMS.
Infatti ogni componente della pagina, in Joomla! viene identificato con un modulo (per esempio i menù, i forum, le gallerie ecc…).

Ma la cosa veramente più bella è la gestione degli utenti. Infatti è possibile gestire gli utenti nei minimi particolari creando “gruppi”, assegnando ad ogni gruppo i vari permessi e definendo i livelli di accesso al sito.
Si possono creare sezioni private alle quali possono accedere solo alcuni utenti (es: super-user, amministratori, editori, publisher,  utenti registrati, utenti non registrati, ecc…). Sotto questo punto di vista non avrete alcun limite!

Anche la gestione dei menù è molto ben strutturata. Si possono definire menù di vario tipo e posizionarli ovunque nella pagina (di molto superiore rispetto a WordPress sotto questo punto di vista).

L’unico aspetto negativo è che la presenza di tutte queste funzioni tende a rendere più complessa la gestione del sito rispetto ai CMS di base (come WordPress) e quindi Joomla! è dedicato agli utenti più pretensiosi e allo stesso tempo più esperti.

WordPress

WordPress è molto più semplice rispetto a Joomla! ed è orientato alla creazione di Blog.
Questo può sembrare uno svantaggio ma in realtà è il vero punto di forza di questa piattaforma.
La limitatezza consente a WordPress di risultare molto più semplice da utilizzare per gli utenti inesperti ai quali non interessa poter creare gruppi di utenti con permessi particolari o menù sofisticati.

Infatti subito dopo l’installazione è possibile avere un sito funzionante e completamente personalizzabile con pochissimi click. Dalla mia esperienza personale, WordPress richiede molto meno tempo per essere configurato e permette di arrivare molto rapidamente al risultato voluto (cosa che con Joomla! non sempre è scontata).

Anche il pannello d’amministratore risulta più semplice. Sicuramente meno completo ma, già a prima vista, di facile intuizione.

L’editor degli articoli è più user-friendly rispetto a quello di Joomla! e contiene già di default alcune funzioni di base (per i blog) che invece su Joomla richiedono l’installazione di plugin esterni.

Questi particolari hanno reso WordPress la piattaforma di blogging numero uno al mondo in termini di numeri di utilizzo.

Considerazioni

Va detto che non si può essere imparziali dopo un’esperienza approfondita con entrambe le piattaforme, e sebbene la lettura fino ad ora tenda a dipingere Joomla come più malleabile e dunque migliore di WordPress.

In verità Joomla è un “ammazzaserver”, molto pesante, con una gestione dei template a dir poco complessa e orientata più al programmatore che al designer.

Ha una gestione della sicurezza penosa e richiede costantemente aggiornamenti dispendiosi in termini di manutenzione. Non assicura un salta veloce da ramo a ramo con una migrazione di contenuti indolore.

Noi ove possibile scegliamo WordPress come CMS.

Utilizzare professionalmente in ambito web un RDBMS come MySQL o PostgreSQL garantendo l’integrità dei dati, migliorandone le performance e la sicurezza.

databaseTra le cose che più destano indignazione nel mio lavoro, è quello di vedere colleghi o sedicenti tali, fare un uso delle tecnologie in modo errato, non avendo a cuore la lungimiranza e gli eventuali problemi che potrebbero verificarsi da li a poco.
Tra tutte le regole che ho imparato in 10 anni di lavoro ed altrettanti di studio è che prevenire è meglio che curare, e che con gli attrezzi giusti sei già a metà dell’opera.

Oggi voglio parlare di tutti quei web developer, che per scelta o causa di forza maggiore decidono di occuparsi anche della progettazione della base di dati su cui poi andrà a girare l’applicazione web scritta con un linguaggio server side, (PHP, Ruby, Python, ASP, ecc.)

Quello che trovo nella maggior parte dei casi quando non c’è un DBE (Database Engineer) a svolgere il delicato ruolo di progettare la base di dati, è  un progetto inconsistente, non performante e lacunoso sotto tutti i punti di vista.

Ciò potrebbe anche “andar bene” qualora gli effetti nefasti di una cattiva progettazione non mettano a rischio l’integrità dei dati e la coerenza del database stesso, o nei casi in cui l’integrità dei dati e la coerenza non siano uno dei requisiti fondamentali da tener presente in fase di progettazione.

Vuoi perchè sia un blogghettino personale, vuoi perchè i dati trattati non hanno un valore tale da giustificare un’accurata pianificazione e progettazione dello stesso.

Non è invece possibile vedere progetti campati per aria quando si ha a che fare con software seri che gestiscono informazioni riservate o dati fiscali e finanziari, in cui l’integrità e la consistenza della base di dati è fondamentale.

Anche un “banale” e-commerce dovrebbe rispondere a questi requisiti.

La realtà è fatta invece di dilettanti che usano i potentissimi RDBMS, (normalmente in ambito LAMP MySQL) limitandosi all’utilizzo più banale che se ne possa fare : un semplice “archivio con tanti cassetti” in cui fare INSERT, SELECT, UPDATE, e DELETE tramite l’applicazione web che ci gira sopra.

Funzionalità come Viste, Stored Procedure, integrità referenziale, Trigger, Transazioni, Indici , vengono prettamente ignorate.

Se una persona competente decidesse di eliminare la casa automobilistica FIAT dal database veicoli a cui è referenziata la tabella modelli:

FIAT

– Panda
– Punto
– Palio
– Siena
– Brava

Avrebbe solo l’accortezza in fase di progettazione di settare il vincolo ON DELETE CASCADE, sulla relazione Casa<-Modelli.
Questo vincolo impartisce l’ordine di cancellare i record referenziati alla cancellazione della chiave primaria esterna a cui è stata referenziata.

Un dilettante invece dovrebbe scorrere tutta la tabella modelli, cancellare tutti gli elementi con una DELETE FROM Modelli WHERE casa like “FIAT”; e solo successivamente salire al “nodo padre” e cancellare definiticamente la casa automobilistica con un DELETE FROM Casa WHERE nomecasa LIKE “FIAT”;

Cosa succede poi quando un DB genera un errore ?

Vuoi che sia generato a livello applicativo da un codice scritto male, vuoi che vada via l’energia elettrica, la rete, o si rompa l’alimentatore ?

Mettiamo l’ipotesi banale in cui due utenti della stessa banca, decidano di farsi un bonifico tra loro : Tizio bonifica 1000 euro a Caio.

Tizio fa click col mouse, il sistema riceve il dato, toglie 1000 euro a Tizio e … BUM (scoppia l’alimentatore del server).

Arriva il tecnico, ripara l’alimentatore, riavvia il sistema e ci troviamo nella condizione in cui Tizio ha 1000 euro in meno sul suo conto, Caio non ha 1000 euro in più, in quanto l’operazione di accredito non è andata a buon fine perchè appena prima l’alimentatore si è rotto.

In queste situazioni un progettista serio avrebbe dovuto usare una TRANSAZIONE ACID, ovvero una metodologia per eseguire un gruppo di query, in cui o le si eseguono TUTTE, o si ripristina il DB allo stato iniziale, prima dell’esecuzione del gruppo di query.

Nel caso avesse usato una transazione, al riavvio del sistema, il DBMS avrebbe letto i log e accorgendosi che era stata eseguita solo una parte delle query, avrebbe eseguito il ROLLBACK e ritornato nelle condizioni iniziali prima del bonifico.

Questi esempi sono volutamente banali in quanto rivolti appunto a coloro che approcciano al mondo dei DB, senza avere padronanza di concetti basilari come modello E/R, normalizzazione e peculiarità di DBMS Relazionali avanzati come possono essere MySQL, PostgreSQL, Oracle, SQL Server o altri.

La pigrizia spesso genera quella falsa illusione di fare bene le cose, ignorando funzionalità che permettono di farle in maniera molto più facile e sopratutto sicura.

Approcciare ad una sana lettura sulle potenzialità del motore InnoDB, e le relative differenze con MyISAM, per chi si approccia alla progettazione di una base di dati su MySQL è il primo passo.

Psicologia dei Font e tendenze. Usare il font giusto in ogni evenienza.

intro-font-anteprimaCosa pensiamo quando leggiamo? Dipende solo dal senso delle parole o anche dalla loro forma?

Arriva nel 2001 da uno dei maggiori produttori di stampanti ed altri device hi-tech un approfondimento sulla “psicologia dei font” e sull’importanza dello scegliere i “tipi” del carattere nella stesura di un testo.
Lexmark infatti annunciò il proprio studio sostenendo che la fine dell’epoca della scrittura a mano e l’ingresso nel mondo digitale impone alle persone di trovare nuovi modi per presentarsi e “confezionare” i propri messaggi.

Lexmark ha spiegato di aver condotto un’estesa ricerca sulla consapevolezza che si ha nelle aziende e tra le persone dell’uso “psicologico” dei font, ovvero del fatto che scegliere un font piuttosto che un altro per i propri testi significa influenzare in modo diverso chi fruirà di quei testi.

Vi sarebbe, stando allo studio di Lexmark, una relazione diretta tra “contesto” e font utilizzato, così stretta da rendere visibili “incongruenze” quando in un certo contesto viene utilizzato un font inadatto.

Tra gli elementi decisivi per un font, tra quelli capaci di avere un effetto sul destinatario di un testo, Lexmark elenca: le dimensioni; l’uso di font rotondi, che viene percepito come più amichevole; l’uso di font con linee dritte o angoli, che sarebbero invece dimostrazione di freddezza e rigidità; i caratteri Courier, che vengono considerati “antichi” o “primitivi” e comunque impersonali; i caratteri come Times, Times New Roman o Palatino, che sono un compromesso tra vecchio e nuovo, che dimostrano tradizione ma anche innovazione e che sono i preferiti da molte aziende; gli stili Sans Serif, come Arial, Modern o Universal, che trasportano poche emozioni e rappresentano una scelta sicura per chi vuol dire poco attraverso i font (Arial è la scelta più comune nell’uso personale dei font); font che riproducono la grafia, che segnalano amicizia e familiarità, spesso usati a sproposito da chi non è né amico né familiare.

Altri elementi dello studio Lexmark toccano l’uso dei font nelle aziende, nelle presentazioni personali, nei curricula e via dicendo. In generale secondo Lexmark “la tecnologia per esprimersi attraverso la scelta dei font è molto avanzata e accessibile, ma le persone non ne stanno ancora sfruttando le potenzialità”.

Dimmi che font usi e ti dirò cosa stai cercando di fare/dimostrare/dire/far pensare è lo scopo di questa simpatica infografica riassuntiva tra font più popolari :

Psicologia dei font

WordPress e la sua continua corsa all’oro.

wordpress_recordWordPress si conferma un CMS di valore e continua a essere scelta da molti professionisti. Ecco il perché di un così tale successo

WordPress è un successo. A dimostrazione dell’incredibile popolarità raggiunta dal CMS ci sono gli oltre 5 milioni di download della versione 3.7 e il continuo tam-tam mediatico che si è generato intorno al rilascio della nuova versione 3.8.

La nota piattaforma di blogging sta quindi per raggiungere una release importante in termini di novità che verranno introdotte: si vociferano cambiamenti al pannello amministrativo, nuove funzionalità per rendere ai neofiti la gestione del CMS ancora più semplice e tanto altro ancora.

La semplicità d’uso, la stabilità e la potenza applicativa stanno permettendo a WordPress di riscuotere un successo senza uguali e senza precedenti. Non è un caso, infatti, che la piattaforma venga scelta non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dai giornalisti, dai designer, dai fotografi, dai programmatori, dai ristoratori, dagli insegnanti e da tantissimi altri professionisti per costruire i propri siti Web personali o business.

WordPress sta proprio vivendo un’epoca d’oro e si trova nel bel mezzo di quella che in gergo viene definita la Gold Rush o corsa all’oro dei CMS.

Il termine Gold Rush è infatti spesso utilizzato all’estero per indicare i pionieri che in epoche storiche moderne si sono spostati nei territori dell’Australia, del Brasile, del Canada, del Sud Africa e degli Stati Uniti per estrarre l’oro dalla sabbia e dalle miniere, in cerca di fortuna e soldi.

Lo stesso termine viene utilizzato per indicare un settore in cui si assiste a un’ampia crescita con molte persone che riescono a creare un business redditizio. Per esemplificare, il lancio dell’Apple Store è stata un Gold Rush per molti programmatori, che pionieri si sono lanciati nel settore della programmazione per i dispositivi iOS, ottenendo così lauti guadagni.

WordPress è una Gold Rush del settore CMS

WordPress non è certo da meno: la piattaforma ha dato il via a un’interessante Gold Rush, in cui i pionieri hanno già fatto storia e a cui si stanno avvicinando ora professionisti di tutti i settori per condividere con un gruppo sempre crescente un’opportunità di business e di guadagno in continua ascesa.

Aziende come WooThemes, StudioPress, Gravity Forms e tante altre che hanno visto la luce nel 2008/2009 hanno fiutato l’importanza di WordPress e hanno promosso un vero e proprio market di plugin e temi commerciali e gratuiti. A questi conquistatori si sono poi avvicendati tanti altri, che ancora vedono in WordPress un’opportunità incredibile.

Quando si assiste a un fenomeno di successo di questa portata, viene comunque da chiedersi quanto durerà. E la risposta in questo caso non è semplice da fornire. Al momento, infatti, non vi sono concorrenti forti all’orizzonte: solo Tumblr è riuscito a portare via una fetta di blogger a WordPress, ma la piattaforma non può essere utilizzata a fini business e non possiede natura di CMS, per cui non può certo essere considerata una temibile avversaria.

Anche i vecchi leoni delle trascorse epoche ruggenti, Drupal e Joomla, non sembrano riuscire a controbattere l’ascesa di WordPress, a meno di importanti e radicali evoluzioni delle piattaforme, che per ora non sembrano delinearsi all’orizzonte.

Insomma, per come appare ora il settore, WordPress assisterà a un’ulteriore crescita almeno per i prossimi cinque anni, che è un periodo di tempo davvero molto lungo per chi abita Internet.

e-Commerce nel mercato del lusso. Shopping del lusso.

shopping-online-lussoLo shopping del lusso passa per l’e-commerce. L’analisi è stata condotta da Google Ipsos su un campione di 400 persone con reddito superiore a 100.000 dollari che hanno acquistato da siti e-commerce per almeno due volte con un valore medio di circa 2500 dollari di spesa.

In Italia invece il mercato del lusso come si è approcciato agli e-commerce ?

L’analisi condotta ha stimato che circa il 98% delle persone che acquistano online beni di lusso navigano in rete quotidianamente quindi sono avvezzi alle nuove tecnologie. Inoltre il cluster è composto da utenti con età compresa tra i 30 e 50 anni ed utilizza circa tre differenti dispositivi per le ricerca di informazioni prima di acquistare online. Il settore più produttivo nella vendita on line è quello relativo all’abbigliamento, accessori ed orologi. Il campione intervistato ricerca online informazioni principalmente in due modi:

  1. il 74% utilizza fonti dirette
  2. il 65% invece si informa cercando in rete sui motori di ricerca

 

I dispositivi più diffusi per cercare informazioni on line sono:

  1. Tablet 35%
  2. Smartphone 34%
  3. PC 64%

In risposta a queste cifre le major di settore hanno recepito i benefici che gli ecommerce possono portare ed hanno creato vere e proprie boutique online.

Inoltre in Italia ha avuto molto successo l’e-commerce degli e-commerce dedicato a brand della moda ormai famoso in tutto il mondo: YOOX

Conclusione

Il mercato del lusso ha utilizzato lo strumento del sito e-commerce per ampliare il proprio mercato, infatti l’acquisto di un prodotto di lusso non necessita eccessive ricerche perchè nella maggior parte dei casi chi lo cerca già lo conosce e vuole solo acquistarlo il prima possibile. In Italia chi compra beni di lusso direttamente da siti e-commerce è circa il 7%.

shopping-del-lusso

Testare siti web e app su Ipad, Iphone e iOS con iOS Simulator sotto Microsoft Windows 7.

iPhone-SimulatorUno dei vizi più brutti che un web designer possa avere è quello di pensare anche solo minimamente che testare un sito web per iPad o iPhone (ovvero iOS) su un emulatore online possa in qualche modo dare un anteprima valida su quello che sarà poi sui veri dispositivi fisici di casa Apple.

Purtroppo quello che ho appena affermato è una prassi derivata dall’impossibilità di testare siti su questi dispositivi in mancanza di avere sottomano un iPhone o un iPad, per cui alcuni servizi per l’emulazione di browser mobile Apple sono a dir poco popolari :

Eccone un breve elenco :

 

e molti altri ancora.

Tutti quelli citati, ovvero tutti quelli che si limitano a simulare browser su iPhone e iPad sono lettaralmente INUTILI, in quanto se è vero che anche nel 98% dei casi possano dare risultati ed anteprime piuttosto corrette e verosimili, è anche vero che in alcuni casi (fosse anche solo 1 su un milione) il risultato sarà completamente diverso da quello che troveremo su un dispositivo fisico di casa Apple.

Questo succede perchè la filosofia di questi emulatori è quella di creare un iframe con dimensioni uguali a quelle dei dispositivi Apple, ma il rendering delle pagine verrà comunque fatto dall’engine del nostro browser

Oltretutto va anche detto che pur avendo questi dispositivi display molto “piccoli”, hanno risoluzioni elevate.

Con il passare delle generazioni, tra iPhone e iPad, gli schermi si sono allungati e hanno modificato le loro risoluzioni. Questo ha portato ad una sorta di differenziazione della grafica delle applicazioni. Tutte cose che xanax overdose ogni sviluppatore deve avere sempre molto a mente.

A differenza di dispositivi che usano Android, in cui si assiste in una vera e propria babele di risoluzioni schermi, fortunatamente i dispositivi che usano iOS si possono riassumere in un piccolo schema.

risoluzione-iDevice

 

Come essere dunque sicuri che il risultato che avremo da questi simulatori sia identico a quello che avremo su iOS senza prima testarlo su iOS ?

La risposta la fornisce ufficialmente Apple : iOS Simulator 

Un simulatore di iOS ufficialmente sviluppato e rilasciato da Apple che dia gli stessi identici risultati di un iPhone o un iPad.

L’unica strada realmente percorribile per avere risultati e anteprime fedeli a quelle che gli utenti vedranno su iPhone e iPad.

Va però detto che per poter utilizzare questo simulatore, va installato Xcode dall’Apple Store (gratuitamente), che però per ovvi motivi commerciali (ma anche tecnici) è disponibile solo su Apple Mac OS X.

Ciò potrebbe precludere la possibilità per uno sviluppatore che utilizzi altri Sistemi operativi (e sprovvisto di dispositivi fisici Apple) di utilizzare questa opportunità offerta da Apple per testare ufficialmente App e siti web.

Ciò può essere “facilmente” bypassato installando ad esempio Mac OS X su un software di virtualizzazione come Virtual Box o meglio VMWare.

Per l’installazione vi rimando a questo articolo.

Di seguito intanto potrete trovare un video esplicativo che metta in mostra la differenza profonda tra la simulazione online di siti Web con “emulatori di iPhone e iPad” e la simulazione reale di tramite iOS Simulator, portando come esempio un bug che si è presentato in un caso reale in un sito in sviluppo.

 

La psicologia del colore nella comunicazione. Un’interessante infografica.

Ogni creativo che si rispetti dovrebbe conoscere almeno le basi della piscologia del colore. Ecco una s808d electronic cigarette utilissima e ben fatta infografica che spiega in modo molto divertente la Psicologia del Colore.

infografica-psicologia-colore

Best Roundcube skin look like Outlook Webmail. Buy now !

roundcube-best-skin-outlook

Italian Version

Questa skin per roundcube è del tutto simile all’interfaccia della webmail outlook.com di Microsoft.

Tra le sue caratteristiche abbiamo un layout completamente rinnovato, la presenza di tooltip, la possibilità di memorizzare username e password.

E’ possibile comprarla online alla modica cifra di 49 euro ed adattarla secondo le proprie esigenze.

Il Logo ed il marchio hostalo è un marchio registrato. Si dovrà dunque rimuovere il logo (che ha puro valore simbolico) e rimpiazzarlo con il proprio.

L’acquisto può esser fatto cliccando sul bottone “Compralo” e pagando online tramite paypal.

Vi verrà inviata tramite email un pacchetto compresso ZIP che conterrà tutti i file della skin e le istruzioni per montarlo all’interno della vostra installazione roundcube.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a visionare il filmato Youtube presente su questa pagina alla fine dell’articolo.

Live demo : www.hostalo.it/webmail

English Version

This skin is very similar to roundcube webmail interface of Microsoft outlook.com.

Among its features we have a completely renewed layout, the presence of tooltips, the ability to store username and password.

And ‘possible to buy it online at the modest sum of 49 Euros and adapt it to suit your needs.

The logo and logo hostalo is a registered trademark. We must therefore remove the logo (which is merely a symbolic value) and replace it with your own.

The purchase can be done by clicking the “Buy” and paying online through paypal.

You will be emailed a ZIP compressed package containing all the skin file and instructions to mount it inside your roundcube installation.

For more information, please watch the video Youtube on this page at the end of the article.

Live demo : www.hostalo.it/webmail